quiete

Storm

sono quiete nella tempesta

http://www.youtube.com/watch?v=yrokWXe0tfI

Someone else?

When I fell from grace
I never realized
how deep the flood was around me.
A man,whose life was toil,
was like a kettle left to boil,
and the water left scars on me.

I know now who I am,
If only for a while,
I recognize the changes.
I feel like I did before the
magic wore thin
and the “baptism
of stains” began.

They used to say I was
nowhere man,
heading down
was my destiny.
But yesterday, I swear,
that was someone else not me.

Here I stand at the crossroads edge,
afraid to reach out for eternity,
One step, when I look down,
I see someone else not me.

Looking back and I see
someone else.

All my life they said I
was going down,
but I’m still standing,
stronger, proud.
And today I know there’s
so much more I can be.

From where I stand at the crossroads edge,
there’s a path leading out to sea.
And from somewhere
deep in my mind,
sirens sing out loud
songs of doubt
as only they know how.
But one glance back reminds, and I see,
someone else not me.

I keep looking back
at someone else… me?

27 pensieri su “quiete

      • Conservi, comunque, inalterato il tuo fascino raffinato e misterioso.
        Tiè!!! beccati questa, te la dedico (se dovessi già conoscerla, pazienza.)

        Candele

        Stanno i giorni futuri innanzi a noi
        come una fila di candele accese,
        dorate, calde e vivide.
        Restano indietro i giorni del passato,
        penosa riga di candele spente:
        le più vicine danno fumo ancora,
        fredde, disfatte, e storte.
        Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
        la memoria m’accora il loro antico lume.
        E guardo avanti le candele accese.
        Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
        come s’allunga presto la tenebrosa riga,
        come crescono presto le mie candele spente.
        (Konstantinos Kavafis)

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        • Non la conoscevo e ti ringrazio Lupo anche se è così malinconica. Un po’ somiglia e un po’ stride col testo della canzone che ho postato. Preferisco guardarmi indietro con orgoglio e non riconoscermi più perché il tempo e le tempeste mi hanno forgiato diversa dalle mie paure. Ti abbraccio…

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  1. Bellissima immagine e anche la canzone! Ma l’immagine mi ha conquistato. Adoro i fari, una luce nella tempesta e nel buio, subiscono, ma non si spezzano! Anche il tuo gravatar mi attira! Ho letto che ti sei un po’ incupita in un precedente commento e mi dispiace, ma almeno la luce persiste a esserci sempre :) Un sorriso!

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  2. Chi vedi guardando indietro?
    Da quello che racconto sul mio blog, sai benissimo che guardo molto indietro, ma guardo anche molto avanti per non restare io indietro. E perdermi.
    Non restare indietro, guarda avanti e cammina insieme a me. Una candela sarà sufficiente per vedere dove mettere i piedi e alla fine raggiungeremo la luce del sole.
    Pablo

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    • Caro tu…ti cammino a fianco già da un po’ e non mi vedi solo perché son più nell’ombra, ma ci sono… Se guardo indietro vedo me, prigioniera delle mie paure, ma mai vinta e rassegnata. Vedo quella me che non sono più perché sono andata avanti, sono uscita dalla gabbia e le mie paure una alla volta le sto sconfiggendo. Lasciano il segno questo è vero, si portano via un po’ di colore, ma non posso che essere fiera e star a testa alta. Perciò la prossima volta che mi cercherai, prova a scrutare nel buio pesto, lì dove la più piccola luce è intensa come un sole. Ti sorrido e ti abbraccio Pablo…

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  3. “L’aspetto individuale, ciò che ci rende riconoscibili, in verità è un fatto puerile. Al di sotto, tutto è buio, deformato, insondabilmente profondo; ogni tanto riaffioriamo in superficie, e così veniamo riconosciuti.” Gita al faro di Virginia Woolf
    …e riconosciamo i nostri simili. Splendente tu!

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