touching the truth

nulla è sicuro

Immagine dal Web

“In Occidente viviamo in una civiltà della sicurezza, un mondo di vaccini e di tecnologie mediche che promettono la longevità fine a se stessa. Ci insegnano ad essere prudenti, ad evitare il rischio, a costruirci una vita piena di garanzie e certezze, puntellata da pensioni, assicurazioni e quant’altro serve a schermarci dalla verità. Raramente ci dicono di vivere il presente, di prendere ciò che ci piace senza dar nulla in cambio. Nessuna società si fonda su principi tanto egoistici. Ma a volte una malattia, un lutto, un licenziamento intervengono brutalmente a farci comprendere che, a dispetto di tutti i nostri sforzi, nulla è mai assolutamente sicuro”.

Joe Simpson – Questo gioco di fantasmi

41 pensieri su “touching the truth

    • Accettare di essere effimeri come la fiamma di una candela va semplicemente contro lo spirito di sopravvivenza, bisogna poter credere di essere in qualche modo più consistenti per trovarci un senso…

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  1. Ma è proprio questa insicurezza a rendere la vita così affascinante! quando si hanno troppe certezze non soltanto ci si annoia ma ci si indebolisce, perdendo fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Sono le prove a renderci forti e sicuri di noi, è il riuscire a cavalcare le onde a renderci entusiasti nel mare della vita! :)
    Un saluto

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  2. Io sono ancora in alto mare e navigo ancora a vista. Qualche volta, la mattina soprattutto, mi sembra di essermi completamente perso e tutto acquista un peso sproporzionato alla dimensione. Guardo lontano e non vedo nulla e non posso far altro che occuparmi del “momento”, del presente e di tutto quello che posso fare per arrivare a domani. Vedere arrivare la sera e dire a me stesso che ce l’ho fatta anche oggi e poi ricominciare la mattina seguente con lo sguardo nel vuoto e la mente a cercare nei fondi della speranza e del coraggio, come un barbone a rovistare fra i sacchi di rifiuti, per racimolare ancora un briciolo di energia per continuare il viaggio. Ma se dovessi incontrare un uomo o una donna in mare, sono pronto a lanciare l’ultimo salvagente.
    Pablo

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    • Conosco questa sensazione di smarrimento. C’è una cosa sola che si può fare vivere un minuto alla volta, mettere un piede avanti all’altro, tenere gli occhi aperti per non perdere il minimo segnale che indichi la via, che sia una faro o un lumicino non importa, prima o poi un segno si svela. Magari è un’inciampo che ci fa battere il naso a terra e vedere tutto da un’altra prospettiva, o la mano tesa di un amico, o un pensiero espresso al momento giusto, o qualcuno che ha bisogno di noi a darci un significato, un perché vivere tanti effimeri adesso e farne un percorso nel tempo.

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  3. da anni, decenni, il modus vivendi progressivamente tecnologizzato ha indebolito la specie umana. Stiamo assistendo a una feroce guerra tra scienza e natura, la nostra sopravvivenza è vincolata ai passi della ricerca, ormai ne siamo schiavi. Vivere il presente significa anche accettare la selezione naturale, combatterla è stato un errore.

    TADS

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    • Infatti spesso confondono la qualità e la sostanza della vita con la longevità, non è detto che vadano di pari passo. Mi fai venire in mente l’Uomo Bicentenario di Asimov…Grazie per le tue parole Tads

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